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Sulle tracce del passato: l’Abbazia di Monte Sacro

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Trekking, sulle pendici dell’Abbazia di Monte Sacro

L’attività di trekking in ambiente naturale restituisce un senso di benessere e vitalità a tutto il corpo e non solo.

Se poi a tutto questo viene aggiunta una cornice storico e culturale come la visita all’Abbazia di Monte Sacro la voglia di scalare le sue pendici diventa ancor più entusiasmante.

A nord di Mattinata sin a 874 metri sul livello del mare si eleva Monte Sacro, la vetta più alta del Gargano orientale.

La presenza del calcare, appartenente al cretaceo e all’eocene, con tracce di tufo miocenico e pliocenico, ricco di argilla, determinano nelle rocce un colore variabile dal grigio rossastro al rosso oscuro.

Dando uno sguardo alla fauna sottostante, si viene colpiti da querce, pino nero, olmi e cipressi, particolari specie di orchidee.

Infine ovunque sovrasta la macchia mediterranea.

Nel IV secolo d.C. il monte era ancora conosciuto come Monte Dodoneo, consacrato al culto pagano di Giove.

Secondo una antichissima tradizione, dopo l’apparizione dell’Arcangelo Michele a San Lorenzo Maiorano, vescovo di Siponto, nel 490, il vescovo e i prelati fecero distruggere i simulacri dedicando il tempio alla SS.Trinità, con la denominazione di Sacro.

Successivamente un gruppo di monaci vi realizzò un cenobio, sede del monastero benedettino dal VI al XIII secolo d.C..

Monte Sacro: la vetta più alta del Gargano orientale.

monte sacro abbazia

A discapito di qualsiasi convinzione che il trekking su Monte Sacro sia difficoltoso, vi presentiamo un percorso turistico accessibile.

Il sentiero che parte da una tabella in legno del parco Nazionale del Gargano, a poche centinaia di metri dell’agriturismo Monte Sacro nel comune di Mattinata, si snoda dapprima tra i pascoli rocciosi poi nel bosco di Leccio- Quercus ilex.

Il dislivello da percorrere è di circa 224 (da 650 a 874m) e la lunghezza di 6 Km andata e ritorno.

Appena sopra la vetta si scorge subito un’abbazia romanica, che fu nel Medioevo, tappa dei fedeli in cammino verso il Santuario di San Michele Arcangelo.

Dal XV secolo il complesso ha vissuto un lento degrado. Le rovine permettono ancora una lettura parziale del raffinato complesso, in particolare della chiesa e del nartece.

Vale davvero la pena salire fin sull’apice del monte per diversi motivi.

Innanzitutto per ovvie ragioni la pratica del trekking fornisce la possibilità di ossigenare i muscoli e di produrre vitamina D.

In un secondo tempo per soddisfare una richiesta supplementare, la respirazione e la circolazione si amplificano, permettendo loro di aumentare la loro capacità.

Inoltre l’esposizione alla luce solare che agisce sulla pelle, consente di aumentare la produzione di vitamina D, che aiuta l’assorbimento di calcio e di fosforo.

Monte Sacro: lo sguardo di Antonio Latino

Il saggio l’Abbazia benedettina della SS. Trinità di Monte Sacro nel territorio di Mattinata, Note architettoniche e monumentali di Antonio Latino pubblicato nel 1986 dalla rivista del Centro Studi Garganici di Monte Sant’Angelo, ci fornisce un’altra serie di motivi per visitare questo luogo del passato.

Nel settembre degli anni ’80, il comune di Mattinata diventò proprietario esclusivo delle aree di interesse dell’intero complesso Abbaziale.

Ciò consentì di realizzare la prima missione archeologica del Museo Nazionale Germanico di Norimberga, che avviò indagini eseguite dal settembre 1988 fino agli anni ’90 in collaborazione con l’università di Bari.

Queste missioni archeologiche vedono alternarsi studiosi tedeschi provenienti da ogni dove, fino all’italiana Sabina Fulloni.

E proprio la dott.ssa Sabina Fulloni dedica all’Abbazia della SS. Trinità sul Monte Sacro di Mattinata alcune notevoli pubblicazioni.

Per lei questo sito costituisce uno di quei luoghi ritrovati della storia dove si misurano il suo ruolo e la sua importanza all’interno della società medioevale del Mezzogiorno svevo.

Vi sono differenti stratificazioni insediative risalenti dall’età repubblicana al tardoantico, dall’alto Medioevo fino al periodo normanno-svevo.

Per arrivare alla definitiva progettazione e sistemazione del Gregorius Magister, prima metà del XIII sec., scrittore di cultura enciclopedica del sito con l’opera Archeologia, architettura, storia, storia dell’arte, che disegna i cicli di vita della struttura monastica.

Dall’esegesi delle fonti affiora il sistema amministrativo e giuridico dell’Abbazia di Monte Sacro e la ricostruzione della topografia storica dell’intero impianto.

Ogni anno nella settimana che precede l’11 Luglio, festa di San Benedetto Abate, il gruppo Agesci di Mattinata promuove la giornata pro Monte Sacro.

Di particolare interesse e bellezza è il patrimonio scultoreo costituito dai capitelli del nartece, con un volto ancora integro.

L’Abbazia benedettina della SS. Trinità di Monte Sacro è un sito che ha bisogno ancora di una meritevole attenzione al pari di tanti gioielli storico architettonici nazionali.