Quali sono gli ormoni della felicità?
L’essere felici dipende da diversi ormoni della felicità come la serotonina, la dopamina, l’ossitocina, l’adrenalina, il gaba e le endorfine.
La felicità non è un fatto puramente emotivo, ma viene influenzato da una serie di reazioni biochimiche, regolate da neurotrasmettitori e ormoni sotto lo stretto controllo del cervello.
La serotonina prodotta nel sistema nervoso centrale e nell’intestino, regola il tono dell’umore, la memoria, l’appetito, l’alternanza sonno-veglia.
La dopamina, invece, è un neurotrasmettitore, che aumenta quando facciamo qualcosa che dà piacere e soprattutto soddisfazione.
Questa molecola è coinvolta in molte funzioni cerebrali e nelle aree del cervello che controllano le emozioni e la motivazione.
Il meccanismo è semplice: se si mangia un cibo buono, la dopamina lo segnala al cervello e di conseguenza lo spinge a ripetere il meccanismo, fonte di piacere.
L’ossitocina, altresì, viene prodotta nella zona del cervello, l’ipotalamo, e si accentua durante le effusioni, con conseguente abbassamento dei freni inibitori sociali, come la paura e l’ansia.
E ancora l’adrenalina, il neurotrasmettitore principale del sistema nervoso simpatico, rappresenta il lievito di ogni movimento.
Il rilascio di questa sostanza è stimolato da forti emozioni e nelle reazioni di attacco o fuga aumenta.
Una volta secreta, accelera la frequenza cardiaca, restringe i vasi sanguigni, dilata le vie aeree e di conseguenza migliora la reattività dell’organismo.
Il gaba è uno dei neurotrasmettitori fondamentali del cervello ed agisce come un “riduttore” dello stress e dell’ansia.
Questa molecola, detta anche ormone della serenità, può essere considerata un vero e proprio tranquillante naturale.
Non ultime per importanza, le endorfine sono un gruppo di sostanze chimiche, sintetizzate nell’ipofisi, nei surreni e nell’apparato digerente, che diminuiscono la percezione della fatica e del dolore.
La felicità è una scarica di energia, che mette in moto tutto l’organismo, ragione per cui può essere utile produrre più ormoni della felicità.
Gli ormoni della felicità aumentano grazie allo sport
Da quasi cinquant’anni la scienza si interroga su come manipolare il sistema serotoninergico e riuscire a modulare l’umore attraverso gli ormoni della felicità.
Produrne il maggior numero sarebbe il modo migliore per venir fuori dalla trappola della stanchezza, della irritabilità e della malinconia.
Un buon punto di partenza è organizzare la giornata stabilendo dei rituali, ma anche delle abitudini più positive, come correre oppure camminare.
I personal trainer precisano che la pratica sportiva, fonte inesauribile di serotonina, produce un senso di benessere generalizzato e non ha controindicazioni.
Ecco spiegato il motivo per il quale l’organismo, superata la resistenza iniziale alla fatica, va alla ricerca delle stesse situazioni che gli hanno procurato piacere.
Anche piccole cose possono accendere i centri del piacere e incrementare il senso di gratificazione.
Gli esperti della Fondazione Veronesi, suggeriscono attività all’aria aperta, in quanto, la luce che passa per la retina, appena sopra il chiasmo ottico, stimola la produzione di serotonina.
In definitiva sarebbe bene iniziare a fare lunghe passeggiate a ritmo costante, in spazi verdi di grandi dimensioni almeno una volta al giorno e per tre volte alla settimana, della durata di circa 20 minuti.
Dolore, disagio e tensione muscolare sono tutti segnali d’allarme, che indicano una riduzione del livello analgesico delle endorfine.
Questi neurotrasmettitori sono delle droghe positive naturali, che si stimolano con allenamenti intensi.
Durante le camminate giornaliere si può percorrere lo stesso tratto, ma ad un’andatura più sostenuta, se non altro per due volte a settimana.
Il meccanismo motivazionale è alla base di qualsiasi comportamento, per cui la persona dovrebbe percepire il movimento come interessante.
Man mano il cervello sprigionerà dopamina e l’individuo sarà indotto a ripetere quel tipo di allenamento.
Alle lunghe passeggiate si dovrebbero aggiungere escursioni di breve durata in montagna o su rilievi collinari, almeno una volta a settimana.
Tra gli ormoni della felicità è l’Adrenalina a generare attivazione
In ogni caso l’attività motoria per essere sempre invitante dovrà fare leva sull’adrenalina, che più tra tutti gli ormoni della felicità, ha la proprietà di rendere l’organismo reattivo.
Il suo sviluppo è sollecitato da movimenti che consentono di uscire dalla propria confort zone e che prevedono difficoltà in crescendo seduta dopo seduta.
Quindi ogni allenamento dovrà contenere degli stimoli nuovi tali da aumentare nell’individuo le proprie aspettative.
Il corpo lanciato verso nuove mete diventerà sempre più forte.
La soluzione più allettante sarebbe alternate giornate di cammino a sedute di corsa, magari con alcuni esercizi per l’addome.
Anche gli ormoni della felicità hanno bisogno di essere allenati così da diventare stimolatori naturali di un modus operandi.
La pratica sportiva deve formare un’abitudine a cui non si può rinunciare.
In ambito sportivo esiste l’espressione Runner’s high per indicare la sensazione di euforia riscontrata da molti atleti durante un esercizio sportivo prolungato.
Questa condizione è dovuta ad una causa neurochimica, cioè il rilascio di endorfine da parte dell’ipofisi, che nel nostro organismo danno luogo ad una piacevole sensazione di benessere.
Tali sostanze, insieme agli altri ormoni della felicità, fanno parte di antichi meccanismi di sopravvivenza, che hanno permesso all’uomo di continuare a lottare anche quando si trovava sotto stress.
Come integrazione allo sport all’aria aperta si potrebbe pensare a pratiche di meditazione.
I ricercatori dell’Università di Boston (Journal of Alternative and Complementary Medicine), hanno condotto uno studio sull’aumento di alcuni ormoni della felicità.
I risultati raccolti hanno dimostrato un incremento a seguito di 60 minuti di meditazione dei neurotrasmettitori gaba.
Queste sostanze, una sorta di ansiolitico naturale, hanno effetti inibitori del sistema nervoso centrale, favoriscono il rilassamento e il sonno ristoratore.
Riassumendo è importante: coltivare sport interessanti all’aria aperta, orientati verso nuove mete da alternare a pratiche di meditazione, utili per la concentrazione.
Affective responses in Mountain Hiking – A randomized crossover trial focusing on differences between indoor and outdoor activity
PLoS One 2017; Martin Niedermeier, Jürgen Einwanger, Arnulf Hartl, and Martin Kopp
I risultati del presente studio indicano che una attività fisica della durata di circa tre ore svolta in ambiente naturale (escursioni in montagna) provoca risposte positive maggiori rispetto ad un gruppo di controllo con soggetti sedentari.
Pertanto, anche l’attività fisica di lunga durata (circa tre ore) può essere raccomandata per migliorare le risposte fisiologiche effettivamente indagate.
Inoltre, questi risultati forniscono supporto sia per la teoria psicofisiologica del recupero dello stress sia per i benefici effettivi.
In tal modo, sono stati confermati cambiamenti sugli stati di ansia e sull’umore.